Ragioniere dello Stato (Marciana Marina, Isola d’Elba, 1827 - Porto Longone, Isola d’Elba, 1917). Impiegato del Ministero della Guerra dal 1847, dopo aver partecipato alla prima guerra di indipendenza, passò alla Gendarmeria toscana con il compito di organizzare i servizi amministrativi e la contabilità di quel corpo.
In questa sua funzione si applicò al perfezionamento della partita doppia, adattandola alle esigenze delle amministrazioni pubbliche. Dopo l’Unità d’Italia fu nominato capo divisione e direttore della contabilità del ministero della Guerra e nel 1866 assunse la direzione della Scuola speciale di contabilità per funzionari e ufficiali, sempre del Ministero della Guerra, istituita proprio in quell’anno.
Nel 1867 fece parte, come segretario, della Commissione per la riforma della contabilità dello Stato nominata dal Ministro delle Finanze Francesco Ferrara. La sua relazione finale fornì la base per la legge 22 aprile 1869 sull’amministrazione del patrimonio e la contabilità generale dello Stato (cosiddetta legge Cambray Digny), che introdusse fra l’altro la figura del Ragioniere generale dello Stato. Ricoprì egli stesso tale incarico dal 1876 al 1891; fu poi chiamato come consigliere alla Corte dei Conti di cui divenne, dopo il definitivo collocamento a riposo nel 1893, consigliere emerito.
Tra le sue opere principali: La partita doppia sinottica, nuova scienza dei conti, Firenze 1872; Genesi e sviluppo della logismografia, Roma 1878; La ragioneria scientifica e le sue relazioni con le discipline ammistrative e sociali, vol. 2, Roma 1886-94; Saggio riassuntivo dei concetti filologico-tecnici formanti il sistema grafico-razionale logismografico, Roma 1902.