Il governo ha ufficializzato per il 26 Aprile la data prevista per la riapertura delle scuole in presenza al 100%.
FederATA esprime il proprio dissenso a riguardo, in quanto la ritiene una decisione avventata e quantomeno fuori luogo in questa fase così delicata.
Nulla è cambiato in questi mesi per arrivare ad una decisione politica così importante, le classi sono sempre quelle di inizio pandemia, e non è un caso infatti che fin qui, dall’ inizio anno scolastio si è sempre lavorato nell’ottica della didattica a distanza al 50 o 75%.
Le scuole italiane, grazie allo sforzo e la serietà del personale ATA che ha SEMPRE lavorato quando le scuole erano ”chiuse”, sono riuscite ad adempiere ai protocolli previsti anti covid. Ma è evidente che questo non basta.
Oggi le scuole, con tutti i soldi che hanno ricevuto anche in maniera eccessiva, hanno i dispositivi di sicurezza e la professionalità del personale ATA, ma gli spazi che hanno a disposizione non bastano per garantire il distanziamento sociale.
In questo momento, in cui la campagna vaccinale ha subito un rallentamento per il personale scolastico, i trasporti non sono stati adeguatamente riorganizzati e implementati per evitare gli assembramenti, la politica assume una decisione fin troppo coraggiosa, riaprendo le scuole ad appena un mese dalla fine dell’anno scolastico, potrebbe essere rischioso.