L’esempio di don Lorenzo Milani è quello di un uomo che intende l’impegno nell’istruzione come un vero e proprio atto d’amore. “I care”, “ho a cuore, mi interesso”, è il motto che riassume il modo di intendere l’insegnamento di don Milani. La sua è una scuola che vuole offrire a tutti le stesse opportunità, a prescindere dalle differenze sociali; una scuola inclusiva, come diremmo oggi.
“Lettera a una professoressa” è uno splendido esempio di storia a più mani, frutto del lavoro di analisi e riflessione dei ragazzi della Scuola di Barbiana e di don Milani.
La novità di questa seconda edizione è la definizione del tema, incentrato proprio su quell’ I CARE. Per sempre valida nella sua incontrovertibile valenza umana e sociale, la frase, ispiratrice di una pedagogia dell’inclusione e dell’avanzamento sociale e culturale, si rivela oltremodo attuale nell’odierno contesto storico di precarietà e incertezza, dovuto alla crisi pandemica. Perciò, diventa imperativo e moralmente necessario rilanciarla presso le nuove generazioni, in tutte le sue declinazioni di senso: cura di sé e degli altri, delle cose, dell’ambiente, del nostro pianeta. “Tutto comincia da qui, nel prendersi cura degli altri, del mondo, del creato...” (Papa Francesco).
Invitiamo pertanto i docenti delle scuole primarie d’Italia a lavorare con le loro classi e a scrivere il loro racconto, la loro “Storia a più mani”, misurandosi sul tema proposto, avendo cura di evitare formule moraleggianti, privilegiando invece la fantasia e l’autenticità delle proposte narrative dei bambini. Invitiamo, invece, i docenti delle scuole dell’Infanzia ed eventualmente gli alunni di prima classe primaria d’Italia a partecipare con un elaborato grafico-pittorico a più mani, anche di tipo multimediale, sul tema “Storie ab-Braccio”, naturale declinazione di senso del tema principale. La fascia di età di riferimento a cui è rivolto tale tema privilegia la didattica del contatto, della corporeità e multisensorialità, che danno ragione di un apprendimento di relazione ancor più forte che altrove, attraverso il quale si può sviluppare il tema dell’attenzione agli altri.
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