La cronaca di ogni giorno ci riporta fatti dolorosi che hanno come protagonisti giovanissimi, a volte addirittura bambini, che rimangono intrappolati nei rischi della Rete: cyberbullismo, sfide mortali, pedofilia.
In campo politico vediamo come anche Paesi di grande tradizione democratica possano arrivare a gravissime manifestazioni di violenza eccitata tramite i social network, mentre appare problematica la capacità di distinguere informazione e disinformazione su temi cruciali come la pandemia e i corretti comportamenti da seguire. Sentiamo le nostre vite sempre più profilate, per non dire spiate, dagli algoritmi e dai software che usiamo quotidianamente.
Eppure la Rete è anche un luogo di relazioni, di crescita, di studio, di lavoro e di solidarietà. A patto però di avere le competenze, almeno di massima, per un uso adeguato o, per dir meglio, per “abitare” in questo ambiente con pieni diritti e doveri. Dunque da “cittadini” per un uso consapevole di queste opportunità.
Segue articolo allegato.....